Benessere lavorativo: ricerca del Graal o pratica quotidiana?

Nella frenetica ricerca del benessere lavorativo, spesso ci ritroviamo in un’odissea senza fine, alla ricerca di qualcosa che sembra irraggiungibile. Ciò che è davvero sorprendente è che molte persone, mentre inseguono il Graal del successo professionale, sembrano dimenticare che la chiave per il benessere è spesso più accessibile di quanto si possa immaginare.

Questo viaggio non richiede di scalare montagne remote o attraversare deserti infuocati. La realtà è che i “segreti” per il benessere sul lavoro spesso risiedono nelle piccole cose, nelle azioni quotidiane che spesso trascuriamo. Mentre cerchiamo disperatamente una soluzione miracolosa, ignoriamo il potenziale di cambiamento che è già presente in noi stessi e nelle nostre abitudini quotidiane.

Ma andiamo avanti, perché c’è molto da scoprire su come rendere la nostra vita professionale più soddisfacente e significativa, senza dover indossare l’armatura di cavalieri e principesse coraggiose in cerca di leggende.

1. Iniziare ad aprirsi su ciò che conta davvero

Il benessere lavorativo è intrinsecamente legato alla nostra capacità di riconoscere e affrontare i reali problemi che affliggono il nostro ambiente professionale. La psicologia ci insegna che l’evitamento o la negazione dei problemi può condurre a uno stato di tensione psicologica, minando la nostra flessibilità, la capacità di problem-solving e la nostra efficacia sul lavoro. Accogliere con apertura le sfide e affrontarle con chiarezza è infatti un passo fondamentale per la promozione del benessere. Ciò richiede un processo di auto-riflessione costante per identificare le aree di miglioramento, sia personali che organizzative, e la capacità di comunicare apertamente e in modo costruttivo con i colleghi e i superiori per trovare soluzioni efficaci. Far finta di niente o aspettare che il tempo faccia il suo corso, non sono mai state buone soluzioni.

2. Evitare di parlare male degli altri

La maldicenza, o il parlare negativamente degli altri sul luogo di lavoro, è un comportamento che mina la fiducia, crea conflitti e compromette la cultura aziendale. Dal punto di vista psicologico, partecipare alla maldicenza può erodere il nostro senso di integrità personale e contribuire a creare un clima tossico. Per promuovere il benessere lavorativo, dobbiamo impegnarci a evitare questo comportamento dannoso e invece coltivare una comunicazione costruttiva. La psicologia ci insegna l’importanza della gentilezza e della compassione verso i nostri colleghi, e quando non ci riusciamo… beh, in questo caso meglio parlare con i diretti interessati, evitando il boomerang dello sfogo non costruttivo con gli altri.

3. Il potere dell’altruismo

L’aspetto altruistico delle interazioni sul luogo di lavoro è spesso sottovalutato. Tuttavia, secondo le evidenze mostrate dalla psicologia delle organizzazioni, aiutare gli altri può essere un’importante fonte di gratificazione e di benessere psicologico. L’atto di offrire il proprio supporto, infatti, non solo contribuisce a costruire relazioni positive, ma nutre anche il nostro senso di realizzazione personale e di appartenenza a una comunità lavorativa. La ricerca ha dimostrato che aiutare gli altri può stimolare la produzione di neurotrasmettitori legati al piacere, come l’ossitocina e la serotonina, aumentando così il nostro stato di benessere mentale.

4. Coltivare una mente consapevole e presente

Uno dei principali insegnamenti della psicologia positiva è l’importanza della consapevolezza e della presenza nel momento presente, meglio conosciuta come mindfulness. Questo significa essere completamente immersi nelle attività che stiamo svolgendo, senza distrazioni mentali legate al passato o al futuro. La pratica della mindfulness, derivata dalla psicologia della salute, ci insegna ad adottare questa prospettiva. La consapevolezza ci permette di gestire lo stress, migliorare la concentrazione e aumentare la soddisfazione lavorativa. Coltivare la presenza nel momento presente è un pilastro essenziale del benessere lavorativo, che ci consente di affrontare le sfide con calma e chiarezza, migliorando così la nostra capacità di fronteggiare lo stress e la nostra produttività.

In conclusione, il benessere lavorativo è un obiettivo raggiungibile attraverso un approccio psicologico basato sulla consapevolezza, la comunicazione costruttiva e l’altruismo. Abbracciare questi principi può migliorare significativamente la nostra esperienza sul luogo di lavoro e promuovere un ambiente più sano e produttivo per tutti.

È dunque giunto il tempo di smettere di cercare soluzioni miracolose altrove e invece guardare all’interno di noi stessi e delle nostre abitudini quotidiane.

Le montagne da scalare possono essere sostituite da piccoli passi costanti. Quindi, rifiutiamo l’idea che il benessere sul lavoro sia un’enigmatica leggenda. È ora di abbracciare la realtà: il benessere lavorativo è alla portata di tutti, se solo smettiamo di cercare il Graal e iniziamo a guardare con occhi nuovi ciò che in fondo potremmo avere già.

In basso una infografica riepilogativa. Spero possa esserti utile come reminder o per le tue attività di training.

Pubblicato da Silvia Salese

Psicologa | Clinica, formazione e docenza - www.silviasalese.com

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