Si tratta di un progetto in gestazione da mesi, frutto di un lavoro che ho condotto insieme ad una rete di professionisti davvero straordinari: nasce oggi la formula Social Training per una ripresa e un rilancio sostenibile del commercio.
La sua origine? L’imprenditoria sociale e il microcredito inaugurato da Muhammad Yunus, di cui ho già parlato nell’articolo Un’”esplosione di speranza”: il Social Business. Consiglio di leggere l’articolo prima di andare avanti, specie se non si conosce l’argomento. In breve si tratta di una forma di business avviata da Yunus per far fronte alle difficoltà economiche del Bangladesh, e tuttora in evoluzione in tutto mondo. Il suo presupposto principale si basa su un sentimento che auspichiamo esista ancora: la fiducia.
Ma andiamo per ordine.
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Quale problema stiamo vivendo? Perdita di posti di lavoro; negozi, fabbriche e partite iva che cessano l’attività, per non parlare di bar e ristoranti ridotti al collasso.
Basta fare una passeggiata per le vie di un qualsiasi paese e città: migliaia di aziende chiuse o in forte crisi a causa della gestione dell’emergenza. I provvedimenti e le restrizioni cui le aziende sono state sottoposte è stata per loro deleteria, dispendiosa e non funzionale al lavoro, in quasi nessuna categoria. Chi ci ha guadagnato in tutto questo? Di sicuro alcune multinazionali, già ben nutrite, a cui rischiamo adesso di cedere il monopolio commerciale di beni e servizi. Il sorrisetto del ricco personaggio della slide dovrebbe ricordarvi qualcosa. Intanto le persone perdono il lavoro, perdono la loro casa e sempre più spesso la dignità. E, in alcuni casi, la vita.

Quali soluzioni? Per le aziende che sono riuscite a rimanere in piedi, occorrono nuovi strumenti e nuovi mercati. Non sono più utili, in tanti casi, i corsi commerciali dedicati alla vendita o al mercato anche solo di un anno fa: il mercato è cambiato, sono cambiate le esigenze e sono cambiati i consumatori. Inoltre già sappiamo quanto sia importante la digitalizzazione, ma sappiamo anche che aprire un sito internet oggi non equivale a gestire gli ordini il giorno dopo. Spesso occorre molto tempo per il posizionamento, tempo che le aziende non possono permettersi. Semplicemente perché non lo hanno.
Ecco perché le aziende necessitano adesso di formazione di alto livello realmente innovativa. Cosa significa “innovativa“? Non possiamo più immaginare una formazione basata, ad esempio, su modelli di marketing desueti o impraticabili in Italia. L’innovazione risiede nel connubio tra teoria, bisogni reali e praticabilità, il tutto all’interno di una cornice di un’immagine realistica e profonda sia del mercato che del consumatore.
Cosa si intende per “rete reale“? Si intende innanzi tutto un’assunzione di responsabilità e di impegno in prima persona. Chi partecipa ai programmi di Social Training dovrà impegnarsi in prima persona a sostenere le attività locali, a partecipare quindi a 360 gradi al progetto, da commercianti e da consumatori. Le aziende si conosceranno a vicenda e potranno collaborare sostenendosi a vicenda, attraverso sistemi e tecnologie per cooperare tra loro e con la comunità. Il Social Business lo è a tutto tondo e valorizza in chiave moderna l’antico detto “l’unione fa la forza“.
L’azienda che parteciperà ai programmi avrà l’opportunità sia di entrare nella rete di imprese e di professionisti coinvolti attraverso strumenti dedicati, sia di fare ingresso sui canali pubblici e social che costruiremo ad hoc per presentare la propria attività ai consumatori.

Offriremo alle aziende dei percorsi di formazione di alto livello come di certo non ne ha mai visti. Perché? Perché abbiamo studiato modalità di erogazione e strumenti teorici e pratici ad alto impatto con la specifica funzione di far assorbire principi e capacità. Li abbiamo sperimentati e funzionano, e siamo molto fieri del nostro lavoro 🙂

Come partecipare ai programmi di Social Training? I programmi saranno dei veri e propri corsi pratici e tecnici, che consisteranno spesso nello sviluppo di un proprio piano di comunicazione, marketing o business. Si potrà partecipare in due modi: investendo denaro per i programmi, ovvero pagando il corso, oppure no.
I diversi percorsi sono studiati in modo tale che le aziende o le ditte individuali in difficoltà potranno accedere ugualmente ai percorsi per loro utili, proprio come chi potrà pagarli. Il numero dei partecipanti non paganti sarà proporzionale al numero dei paganti, che copriranno con la loro quota i costi del corso. Il pagamento da parte dei non paganti avverrà in seguito, quando l’azienda o il professionista che ha partecipato avrà rimesso in pista i suoi affari.

Ci saranno differenze di trattamento tra chi paga e chi pagherà in futuro? No, nessuna. Verrà mantenuta la massima discrezione? Certamente. Ci ritorneremo tra un attimo.

Com’è possibile avere qualcosa se non si ha la possibilità di pagarla? Si chiama fiducia nel futuro, nelle persone e nei preziosi strumenti che offriremo. Non si può quindi adesso, ma si potrà in seguito: un’ulteriore dimostrazione della fiducia nei programmi del Social Training.

Ai partecipanti che pagheranno in seguito, chiederemo di parlarci della loro attività per conoscerla meglio e poter comprendere come i nostri programmi si adattano alla loro impresa. Se la richiesta di partecipazione verrà accettata, aiuteremo i partecipanti a monitorare i loro progressi e a studiare un piano di sviluppo strategico.

La richiesta verrà valutata su due semplici elementi: le potenzialità dell’impresa richiedente e soprattutto la buona e vera volontà di chi partecipa per svilupparla o farla ripartire. Noi non abbiamo formule magiche e il nostro core business non sono certo i miracoli: noi offriamo strategie utili da mettere in pratica, e la pratica richiede tempo ed energia. Se ci sono queste condizioni è fatta!

Le imprese che faranno richiesta di partecipazione posticipando il pagamento, dovranno firmare un contratto? No. Dovranno dare garanzie scritte che pagheranno per il programma? No. Dunque come funziona?

Crediamo nei patti basati sulla fiducia. Una stretta di mano (reale o virtuale), un “batti cinque”. Così.

I programmi di Social Training saranno fondati su una formazione di alto livello, corredata sempre di riferimenti, dati e casi pratici, il tutto nel rispetto delle persone e dell’ambiente. Chi parteciperà diventerà in grado di sviluppare o di ripensare al proprio progetto di marketing, comunicazione e di business, grazie alla formazione stessa e agli altri partecipanti.
Il metodo del Social Training cos’ha da offrire di più e di diverso dai classici percorsi formativi? In poche parole, le persone non cresceranno solo professionalmente, ma anche culturalmente e umanamente. Diamo alto valore all’etica, all’ambiente, alla sostenibilità e naturalmente alle risorse umane: elementi di doverosa attenzione e strategici per una ripresa sistemica.
Qualche esempio di percorso?
- Digitalizzazione sostenibile per PMI – Ovvero: trucchi e sistemi per rilanciare e sviluppare la propria attività, alla faccia dei marketplace.
- Psicologia dei consumi e neuromarketing pratico – Ovvero: come mettere in pratica le tecniche di indagine e le strategie delle grandi aziende. E piacere tanto ai consumatori 🙂
- Neurogastronomia e ristorazione emotiva – Ovvero: scoprire gli elementi alla base dell’esperienza del gusto, ed entrare in un nuovo mondo (per intenderci, quello di Ratatouille).
- Marketing olfattivo – Ovvero: come gli odori influenzano la percezione di ambienti, persone, prodotti, e direzionano il comportamento. I big lo sanno, e lo saprai anche tu.
- Il marketing delle ONG e delle iniziative sociali – Ovvero: come far fare cose buone alle persone attraverso il nudge dell’economia comportamentale.
- Green Economy 2.0 – Ovvero: quello che c’è da sapere sul meraviglioso mondo delle imprese, dei prodotti e dei servizi che sostengono la salute del pianeta.
- Comunicazione e smart working – Ovvero: come comunicare strategicamente attraverso uno schermo, farsi capire e vivere felici.
- Micro-espressioni facciali e comunicazione – Ovvero: come un quinto di secondo può influenzare le relazioni, la pubblicità e la comunicazione aziendale.

Perché io, gli organizzatori e gli altri formatori, siamo pronti ad assumerci il rischio?
- Siamo forti sostenitori dei principi del Social Business, che ci ha letteralmente conquistati.
- Crediamo fortemente nella potenza della cooperazione, della multi-disciplinarietà e che la vita debba essere considerata in chiave sistemica, dove tutte le aree di attività ed i gruppi di persone, e le comunità di cui fanno parte, sono strettamente collegate tra loro da fili invisibili. Quello che io faccio riverbera su persone vicine e lontane: da questa consapevolezza nasce un nuovo senso di responsabilità.
- Vogliamo contribuire alla ripartenza del nostro Paese e dell’economia locale, attraverso quello che sappiamo fare e che abbiamo fino ad ora offerto con grande soddisfazione. È il nostro lavoro, e non volendo rimanere con le mani in mano, vogliamo metterlo a disposizione.
- Molti imprenditori e famiglie intere, che hanno perso motivazione e speranza, sono nostri amici. Vogliamo fare qualcosa per loro, ed aiutarli in questo momento di difficoltà. Altrimenti che amici saremmo?
- Abbiamo scelto di credere nella possibilità e nel diritto di tutti di essere felici e liberi
Con la consapevolezza che…

Proprio come nel proverbio dell’antica tradizione cinese.

C’è un ultimo step. Il Social Training prevede naturalmente il pagamento delle spese di gestione dei programmi e un guadagno. Cosa ne faremo dei proventi? Ecco l’idea (dettata da una concreta necessità): svilupperemo programmi gratuiti per la popolazione sulla salute e su tutto ciò che la determina, dalla cultura alle relazioni. L’emergenza sanitaria ha messo in luce quanto la nostra cultura sia improntata sulla patogenesi e quanto non sia quasi per nulla sensibile alla salutogenesi, ovvero lo studio dei fattori che determinano la salute. Ne ho parlato, tra gli altri, in questo articolo e in numerose pubblicazioni e media.
Cosa abbiamo in mente? Insegneremo gratuitamente alle persone come prendersi cura di se stesse, della loro salute e benessere, da un punto di vista scientifico, medico, psicologico, filosofico e sociale. Abbiamo molti amici, tra i massimi esperti nazionali di salute a tutto tondo. Le risorse non mancheranno.
Qualche esempio:
- Alimentazione e sistema immunitario: come scatenare le difese naturali e attivare le sicure “guardie del corpo”. E non sentirsi mai più indifesi.
- La salute dei bambini: prevenzione primaria e rimedi naturali per rispondere ai problemi che fanno spaventare le mamme e crescere alla grande.
- Conoscere la comunicazione “insana”: resistere e reagire alle infodemie, alle manipolazioni del pensiero, alle tecniche di lavaggio del cervello e alle censure. Con allegria.
- Movimenti dolci e tecniche orientali: come il movimento influenza lo stato d’animo e il benessere fisico con poca fatica, una tuta da ginnastica, un prato verde o un tappetino sul pavimento.
- La terapia forestale: perché il contatto con la natura fa bene al corpo e alla mente. E allo spirito, che merita la sua parte.
- Longevità e significati: come il senso delle cose assicura una vita salubre, lunga e felice. Come ben sanno gli ultra-centenari delle popolazioni blu.

In linea con il nostro fine ultimo: star bene. Economicamente, individualmente, socialmente. Ed ecco chiuso il cerchio del nostro programma Social Training. Non vediamo l’ora di iniziare.
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